POESIE

giovedì 16 febbraio 2012


EMILY DICKINSON


1862 - 511
Se tu dovessi arrivare in autunno,
allontanerei l'estate,
con un piccolo sorriso e un po' di sdegno,
come la massaia fa con la mosca.

Se potessi rivederti tra un anno,
dei mesi farei tanti gomitoli, 
e li riporrei in cassetti diversi, 
per impedire ai numeri di confondersi.

Se l'attesa fosse di soli secoli,
li conterei sulla mano,
sottraendo, fino a quando le mie dita cadessero
nel paese di Van Dieman.

Se fossi certa che, finita questa vita, 
la mia e la tua saranno,
getterei via questa, come una buccia,
e sceglierei l'eternità.

Ma ora, incerta della lunghezza di questa, 
che è al centro,
mi punge come lo spirito di un'ape 
che non mostra il pungiglione.



Nessun commento:

Posta un commento

scripta manent

Post più popolari

W. Shakespeare SONNET116

W. Shakespeare SONNET116
Non sia mai ch'io ponga impedimenti all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. W. Shakespeare

J.W. GOETHE

J.W. GOETHE
Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole. Johann Wolfgang Goethe

Elenco blog personale