POESIE

sabato 14 luglio 2012

Rue du chat noir


Caspar David Friedrich, Il Sognatore, 1835

Ho scritto questa poesia, mentre seduta sui gradini di una chiesa di Tolone, osservavo l'andirivieni dei fedeli.
Fedeli che manifestavano devozione e al contempo assoluta distrazione per la miseria umana che, poco più in là, rovistava tra la spazzatura.



In Rue du Chat noir
si respira aria di muschio
la sera 


Quando la luce si fa d'oro
dalle bifore della chiesa 
sulla scalinata
mima i passi dei fedeli
in lunghe figure evanescenti

Tremule fiammelle devozionali
sgranano bestemmie 
come fossero perle di rosari  

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