POESIE

lunedì 31 dicembre 2012

Buon 2013


Saluto il 2012 e con lui qualche giorno difficile, un po' di salute acciaccata, tante cose irrisolte come eredità per l'anno che verrà e qualche chilo in più regalato da tutti i pranzi e i cenoni. Di lui mi tengo tante piccole gioie, diversi sorrisi, un bel po' di risate, qualche soddisfazione e gli amici nuovi trovati qui, fra le righe del mio blog.
Tanti amici coi quali ho condiviso i miei pensieri e quelle emozioni  che, con esagerazione ed ottimismo, qualcuno ha definito poesie.
Alla mezzanotte di questo mondo virtuale un non virtuale... BUON 2013 !

domenica 30 dicembre 2012

L'imperfetto

Del seme che il vento 
ha portato lontano


Del giglio nato 
in mezzo al pantano

Il cromosoma finito 
nel posto sbagliato

o il pensare diverso 

da ciò che è pensato


Del pazzo che regge  la luna 
sulla punta del dito

Imperfetto
Perfetto
Creato 

... il difetto è di Dio
l'umano afflato 

venerdì 21 dicembre 2012


Avremmo potuto (fingendo che sia davvero la fine del mondo)



Potrebbe essere il rimpianto a tenerci in pugno, a stringerci fra le spalle quando ormai, ricurvi e fragili, mal sopporteremo i giorni che verranno. Potrebbe essere un vago senso di rammarico, per l'incapacità a perseverare nel cercare di evitarlo ogni giorno della vita. Uno, forse di più ma di certo uno.  Quell'uno, quello in particolare, ricacciato perchè troppo sogno o troppo perfetto o troppo dolente.  Riposto nel segreto di un cassetto, fra la spiga di lavanda, i fazzoletti ricamati della nonna e le certezze, sì, fra quelle certezze che avranno scelto per noi. Le stesse che,  certamente, ci chiuderanno  gli occhi.

Anto



venerdì 7 dicembre 2012

Comincia dagli occhi



Comincia dagli occhi
che strano
non sono i tuoi suoni
mi scalda la voce un po' roca

ma vedo
ed è questo a portarmi lontano


La mano
che stringe
che dolce accarezza


le nuche imbiancate
la scure
che spacca 
la brezza che arriva dal mare


Le foglie d'ulivo
bruciare
nel tuo focolare


Vedo le strade
deserte
assolate
ma fredde
adesso che è finita l'estate
e della rosa non resta
che l'ombra
fiorita sul muro













































La soffitta


Un velo di nebbia
trucca da sera il mattino 

Il tempo nudo 
sdraiato su un ricordo
finge di aspettare
rosicchiando
i fili del telefono

La soffitta 
s'illumina di fiori 
raggirando l'olfatto
con  un profumo che non c'è 

Si muovono passi
come coda di cane
e si fanno progetti 
per i giorni a venire

(come se nulla potesse cambiare)

Una luce tarlata
s'affaccia sul cortile
e porta  l'odore  buono delle case
mentre si prova il canto 
per chi dovrà tornare

Di notte
sanno di sfida i vicoli
dove ragazzi scaltri
quasi adulti
tirano calci alle ore
e il campanile
abbracciando la campana
le fa dimenticare di suonare

giovedì 6 dicembre 2012

Altro non sono che un gioco della sorte


Nata qui se non altrove
forse stella 
o forse solo la sua scia

Mi scopro appartenere 
al vento sincero 
d'autunno

Tra quei vortici di nulla
di me tu vedi
il sollevarsi delle foglie
o la polvere 
che ti stizzisce l'occhio

silente 
a volte 
sibilo
o par che io canti fra le imposte chiuse
o che accarezzi il capo alle messi disperse
d'un Giugno lontano

Pura illusione
sono soltanto
un'anima fugace
rappresa e senza pace
persa nell'incanto
d'un falso cielo cristallino



sabato 1 dicembre 2012

ANTOLOGIA

Raccolta di poesie d'Autunno 

(dal greco anthologia: raccolta di fiori)









E così te ne vai tu pure, estate.

Di giorno in giorno più breve è la luce,

più basso il cielo.

Un'ala lunga di vento

si stende liscia su la faccia del mondo.

E’ il vento umido, molle, delle sere precoci.

Cosa più resta al vecchio cuore

che già si gonfia di pianto?

Restano le tristi dolcezze di autunno

E la luce dell’ultima sera.

(Diego Valeri, Poesie, Ed. Mondadori)


Autunno

Autunno. Già lo sentimmo venire

nel vento d'agosto,

nelle piogge di settembre

torrenziali e piangenti,

e un brivido percorse la terra

che ora, nuda e triste,

accoglie un sole smarrito.

Ora passa e declina,

in quest'autunno che incede

con lentezza indicibile,

il miglior tempo della nostra vita

e lungamente ci dice addio.

(V. Cardarelli, Poesie, Ed. Mondadori)


Primo autunno

Si dà di primo autunno un tempo

meraviglioso e breve:

il giorno è come di cristallo

e luminose son le sere ...

Dove passò la forte falce e cadde

la spiga, è tutto vuoto ora ed aperto:

solo del ragno tenue filo

scintilla nell'aperto solco.

L'aria è deserta, uccello più non s'ode,

ma son lontane ancora le bufere infernali

e il puro e caldo azzurro si rovescia

sulla campagna che riposa.

(F Tjutcev, poeta russo)


Paesaggio

Una nebbia leggera, un cielo pallido

e molti desideri.

Sopra il campo ove l'erba s'è chinata

come a un soffio di sogno, s'è posata

la tenera rugiada.

Questa notte ha sostato qui l'autunno.

Una nebbia leggera, un cielo pallido

ed un poco di fumo,

sopra le vecchie case.

Sembra che l'ultimo soffio della loro vita

spiri dai loro tetti.

Una nebbia leggera, un cielo pallido

e povero di speranze.

(I. Andric, poeta bosniaco)


Galline

Al cader delle foglie, alla massaia

non piange il vecchio cor, come a noi grami:

ché d'arguti galletti ha piena l'aia;

e spessi nella pace del mattino

delle utili galline ode i richiami:

zeppo, il granaio; il vin canta, nel tino.

Cantano a sera intorno a lei stornelli

le fiorenti ragazze occhi pensosi,

mentre il granturco sfogliano, e i monelli

ruzzano nei cartocci strepitosi.

(Giovanni Pascoli, Myricae, Editore Mondadori)


Arano

Al campo, dove roggio nel filare

qualche pampano brilla, e dalle fratte

sembra la nebbia mattinal fumare,

arano: a lente grida, uno le lente

vacche spinge; altri semina; un ribatte

le porche con sua marra paziente;

ché il passero saputo in cor già gode,

e il tutto spia dai rami irti del moro;

e il pettirosso: nelle siepi s'ode

il suo sottil tintinno come d'oro.

(Giovanni Pascoli, Myricae, Editore Mondadori)


Nella pianura

Nella pianura gli alberi brillano

con un ultimo sfarzo:

scintillano d'oro e di rame,

splendore di bronzo e di legno.

I piedi dei buoi sprofondano

nell'umida terra,

le grigie montagne spariscono

nel fumo.

(Nazim Hikmet, poeta turco)


Hare Drummer

Vanno ancora ragazzi e ragazze da Siever

a bere sidro, dopo la scuola, sul finir di settembre?

O a raccogliere nocchie nei boschetti

della fattoria di Aaron Hatfield quando comincia la gelata?

Perché molte volte con i ragazzi e le ragazze ridenti,

giocavo io lungo la strada e sui colli

quando il sole era basso e l'aria fresca,

fermandomi a percuotere il noce

ritto, ormai senza foglie, contro il tramonto in fiamme.

Ora, l'odore del fumo d'autunno,

e le ghiande che cadono,

e gli echi per le valli

portano segni di vita. Gravitano su di me.

M'interrogano:

dove sono quei compagni ridenti?

Quanti sono con me, quanti

nei vecchi frutteti lungo la strada per Siever,

e nei boschi che guardano

sull'acqua tranquilla?

(Edgar Lee Masters, poeta statunitense
Antologia di Spoon River, Ed. Newton)


L’oro d'autunno

L’oro d'autunno sale giorno a giorno,

per gradini di verde

lungo il fuso del pioppo,

fino all'esile vetta. Ancora resta

lassù sospeso, un breve tempo; e intanto

l'ultimo verde cade. Poi nel bianco

cielo, come una fiamma fatua, dolce –

mente si esala, vola via, si perde.

(Diego Valeri, Poesie, Ed. Mondadori)


L'autunno

Che succede di te, della tua vita,

mio solo amico, mia pallida sposa?

La tua bellezza si fa dolorosa,

e più non assomigli a Carmencita.

Dici: « È l’autunno, è la stagione in vista

sí ridente, che fa male al mio cuore ».

Dici – e ad un noto incanto mi conquista

la tua voce – : « Non vedi là in giardino

quell`albero che tutto ancor non muore,

dove ogni foglia che resta è un rubino?

Per una donna, amico mio, che schianto

l'autunno! Ad ogni suo ritorno sai

che sempre, fino da bambina, ho pianto ».

Altro non dici a chi ti vive accanto,

a chi vive di te, del tuo .dolore

che gli ascondi.; e si chiede se più mai,

anima, e dove e a che, rifiorirai.

(Umberto Saba, Il Canzoniere, Ed. Einaudi)


Ottobre

Un tempo, era d'estate,

era a quel fuoco, a quegli ardori,

che si destava la mia fantasia.

Inclino adesso all'autunno

dal colore che inebria,

amo la stanca stagione

che ha già vendemmiato.

Niente piú mi somiglia,

nulla piú mi consola,

di quest'aria che odora

di mosto e di vino,

di questo vecchio sole ottobrino

che splende sulle vigne saccheggiate.

Sole d'autunno inatteso,

che splendi come in un di là,

con tenera perdizione

e vagabonda felicità,

tu ci trovi fiaccati,

vòlti al peggio e la morte nell'anima.

Ecco perché ci piaci,

vago sole superstite

che non sai dirci addio,

tornando ogni mattina

come un nuovo miracolo,

tanto piú bello quanto piú t'inoltri

e sei lí per spirare.

E di queste incredibili giornate

vai componendo la tua stagione

ch'è tutta una dolcissima agonia.

(Vincenzo Cardarelli, Poesie, Ed. Mondadori)


Autunno

In tenue luce l'autunno si spoglia.

Una rete di nervi esili e un velo

d'oro diafano, tesi sotto il cielo:

l'autunno è quel che resta d'una foglia.

(Diego Valeri, Poesie, Ed. Mondadori)9

Era l’autunno dell’uva

Tremava la pergola numerosa.

I grappoli bianchi, velati,

coprivano di rugiada le sue dolci dita,

e le nere uve riempivano

le loro piccole mammelle traboccanti

di un segreto fiume rotondo.

Il padrone di casa, artigiano

dal magro volto, mi leggeva

il pallido libro terrestre

dei giorni crepuscolari.

La sua bontà conosceva il frutto,

il ramo del tronco e il lavoro

della potatura che lascia all'albero

la sua nuda forma di coppa.

Con i cavalli conversava

come con immensi bambini: venivano

dietro lui cinque gatti

e i cani di quella casa ...

Egli conosceva ogni ramo,

ogni cicatrice degli alberi,

e m'insegnava la loro voce antica

accarezzando i cavalli.

(Pablo Neruda, poeta cileno)

Bosco autunnale

Il bosco autunnale è tutto chiomato.

V’è ombra e sonno e silenzio.

Nè il picchio, la civetta e lo scoiattolo

lo ridestano dal sonno.

E il sole pei sentieri autunnali

entrando sul declino del giorno

sbircia intorno guardingo...

(Boris Pasternak, poeta russo)


Bosco d'autunno

A che somiglia un bosco in pieno autunno?

Soprattutto ad un sommesso incendio.

Lambiscono mute la coppa dei cieli

gialle lingue di fiamma.

Più d'uno scialle zingaro è screziato

il bosco ancora un po' verde.

Ad ogni albero, come a un falò,

puoi riscaldarti l'anima.

(B. Sluckij –poeta russo, trad. A. Ripellino)


Fuochi di novembre

Bruciano della gramigna

nei campi

un'allegra fiammata suscitano

e un fumo brontolone.

La bianca nebbia si rifugia

fra le gaggie

ma il fumo lento si avvicina

non la lascia stare.

I ragazzi corrono attorno

al fuoco

con le mani nelle mani

smemorati,

come se avessero bevuto del vino.

Per lungo tempo si ricorderanno

con gioia

dei fuochi accesi in novembre

al limitare del campo.

(Attilio Bertolucci, Poesie, Ed. Garzanti)


La foglia morta

Lungi dal proprio ramo,

povera foglia frate,

dove vai tu? Dal faggio

là dov'io nacqui, mi divise il vento.

Esso, tornando, a volo

dal bosco alla campagna,

dalle valle mi porta alla montagna.

Seco perpetuamente

vo pellegrina e tutto l'altro ignoro.

Vo dove ogni altra cosa,

dove naturalmente

va la foglia di rosa

e la foglia d'alloro.

(Giacomo Leopardi)


I morti

Lascia che lo squallore dell'autunno

distenda la nebbia bassa sulla terra

e il giorno avanzando lunghe nubi

chiudano nevose il cielo lontano.

La fragile spoglia degli alberi (quelle

gaggie e siepi deserte e solitarie)

trema per un volo troppo raso

di passeri, è il tempo più grigio

e dolce dell'anno, prima ancora

che brilli la bacca improvvisa

dell'inverno. Lo scricciolo

lo saluterà col suo becco minuto.

L'uomo cammina solo e le foglie umide

che gli ingombrano il passo per i campi

non lo lasciano andare lontano, se pure

una turba familiare io chiami, confusa

nella ruggine lagrimosa delle ultime piante.

(Attilio Bertolucci, Le poesie, Editore Garzanti)


Pensiero d'autunno

Fammi uguale, Signore, a quelle foglie

morbide, che vedo oggi nel sole

tremar dell'olmo sul più alto ramo.

Tremano, sì, ma non di pena: è tanto

limpido il sole, e dolce il distaccarsi

dal ramo, per congiungersi alla terra.

S'accendono alla luce ultima, cuori

pronti all'offerta; e l'agonia per esse,

ha la clemenza d'una mite aurora.

Fa' ch'io mi stacchi dal più alto ramo

di mia vita, così, senza un lamento,

penetrata di Te come nel sole.

Ada Negri

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Non sia mai ch'io ponga impedimenti all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. W. Shakespeare

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Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole. Johann Wolfgang Goethe

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