POESIE

lunedì 14 gennaio 2013

Soliloquio con il mare




Perché sei qui
mi chiede il mare
mentre non la smette di ondeggiare
è freddo e 
oltre le scogliere
si perde il biancheggiare
acuto delle vele

Son qui 
perché tu solo sai tacere
e non mi chiedi di restare o di capire
e ogni nuova onda è un nuovo mare

Ti porto via con me
propone l'onda
mentre si abbatte
fragorosa e tonda
vacillando la mia posizione

No
ho gli occhi stanchi
e stanco ho il cuore
e su sè stesso 
s'è accasciato
persino lo stupore

Il mio orizzonte
si confonde nelle sere
e non mi serve più 
guardare... per vedere





7 commenti:

  1. Non so bene per quale strana associazione mentale queste tue parole mi ricordano un mio vecchio Post.

    Credo c'entri sempre la suggestione del mare...quel mare che sa parlare e ascoltare ed è ben più che una distesa d'acqua.

    Se ti va ti metto il link :

    http://curiosidelmare.blogspot.it/2009/12/una-storia-anche-stasera-l-arrivato-al.html#links



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  2. Mia cara, mi emoziono sempre quando ti leggo...le tue parole le sento addosso come una seconda pelle. Sono stata al mare proprio sabato. La spiaggia era deserta ed io ero sola...così ho guardato e parlato con il mare, a lungo... solo lui sa capire e non mi fa domande. Il mare d'inverno è stupendo.
    Bellissima la tua poesia.
    Un abbraccio
    Vilma

    RispondiElimina
  3. Il mare ha una magia inarrivabile e tu l'hai fissata con le tue parole
    allo schermo. La foto da proprio il senso di aspirazione ad un altrove
    Ad un'altra dimensione

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  4. Emozionante e bellissima.
    Grazie Anto!
    Ciao,
    Lara

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  5. Leggendo ad alta voce le parole ricadono con un ritmo dolce, davvero marino. È un'onda questa poesia...un'onda atlantica, lunga e dolce. Bellissima, da ammirare a lungo.
    Grande Anto...

    RispondiElimina
  6. Grazie ma grazie grazie a tutti! Mi fa piacere avere amici ottimisti :)

    Io sono una sorta di contraddizione in termini. Ho una doppia natura, in me coesistono sia la solarità che la lunarità in maniera esatta e proporzionale. Quando scrivo è la lunarità (il mio dentro), quando vivo è la solarità.

    Riuscire a trasmettere qualcosa attraverso la mia anima più profonda e lunare, appunto, fa sì che l'altra parte, quelle solare, si mantenga tale.

    RispondiElimina
  7. Per Klimt: Grazie del post che mi hai riproposto, lo sai, sono una ingorda collezionista delle tue parole.
    C'è assonanza sì, c'è comunanza ma in realtà è ciò che capita SEMPRE a me quando leggo le tue cose...


    Ad esempio come nel mio ultimo post...

    RispondiElimina

scripta manent

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