POESIE

giovedì 21 marzo 2013

SAKURA

Bentornata Primavera

Il fiore del ciliegio (Sakura) rappresenta l'anima del Giappone: la delicatezza, il colore pallido, la brevità della sua esistenza sono per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche della bellezza dell'esistenza.
La tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi da fiore, si chiama Hanami 花見 (ammirare i fiori), e trova la sua massima espressione dalla fine di Marzo alla metà di Maggio, spostandosi dal sud dell'Isola di Honshu alla più settentrionale Hokkaido.
Una vera e propria migrazione è quella che compiono i giapponesi, spostandosi dalle loro città per andare nei luoghi dove c'è la maggiore concentrazione di sakura in fiore.
Organizzano picnic con sushi, birra e sakè sotto gli alberi che nevicano petali rosa. La festa si protrae così per il tempo della massima fioritura, sia di giorno che di notte quando la festa da hanami cambia nome e diventa yozakura : La notte del ciliegio.



Il calendario 2013 per vedere i fiori di ciliegio in Giappone è il seguente:

Kumamoto: 27 marzo-4 aprile 
Fukuoka: 29 Marzo – 6 aprile
Kagoshima: 30 Marzo – 7 Aprile
Nagoya: 31 marzo – 8 Aprile
Tokyo: 1 al 10 aprile
Kyoto: 1 al 10 aprile
Hiroshima: 1 al 9 aprile
Yokohama: 1 al 9 aprile
Osaka: 1 al 10 aprile
Nara: 1 al 9 aprile
Kanazawa: 8 al 15 aprile
Sendai: dal 17-24 aprile
Hakodate: 5 al 12 maggio
Sapporo: 7 al 14 maggio



Anche la poesia, oltre che la pittura e la musica, celebrano, in Giappone, il fiore di ciliegio.

Ecco un bellissimo haiku ed un dipinto del poeta e pittore Yosa Buson (1715-1783)




























Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d’acqua della risaia:
stelle, al chiarore di una notte senza luna

(Gli haiku sono brevi componimenti poetici, composti da soli tre versi di 5 – 7 – 5 sillabe, che costituiscono i metri classici nella storia della poesia giapponese.)

Vi posto un estratto da un articolo di Rossella Marangoni su -Pagine Zen - che spiega in maniera affascinante  il legame fra  il fiore di ciliegio con la classe guerriera dei Samurai del periodo Edo.


Fior di ciliegio

"... L'importanza della simbologia legata al ciliegio nella classe guerriera del periodo Edo, [...] è ben rappresentata, secondo me, dai due componimenti poetici trascritti nella prefazione di Tashiro Tsuramoto allo Hagakure, il testo che più di ogni altro ha contribuito a formalizzare il codice del guerriero, il bushidō. Al primo haiku del maestro Yamamoto Tsunetomo, Tsuramoto, il discepolo, risponde con un altro haiku in cui i temi, quello dell'incontro e quello del ciliegio, sono ripresi:

Quanto è distante
da questo mondo
il ciliegio selvatico?
Furumaru (Yamamoto Tsunetomo)

Sotto bianche nuvole,
presso il ciliegio in fiore,
ci siamo appena incontrati.
Kisui (Tashiro Tsuramoto)

Il tema del fiore del ciliegio nasconde dietro il senso della bellezza effimera, uno degli insegnamenti più profondi del buddhismo, quello dell'impermanenza del mondo fenomenico, mujō, concetto presente in gran parte della letteratura giapponese classica. Ma è soprattutto l'associazione fiore di ciliegio – morte ad emergere. Un'associazione che è paradigmatica della concezione della vita del guerriero. Non a caso, innumerevoli esempi documentano in poesia come in altre manifestazioni artistiche questo concetto e la relativa associazione sakura-caducità delle cose umane.
Spesso quest'associazione ricorre nelle saigo no uta, le cosiddette poesie di commiato che i guerrieri feriti mortalmente in battaglia o condannati al suicidio rituale per sventramento (il seppuku o, più volgarmente, harakiri) componevano prima di morire. In queste poesie la presenza dei sakura può essere interpretata come una metafora della fine e il disperdersi dei fiori di ciliegio come un commiato dalla vita. Eccone uno degli esempi più celebri, composta dal guerriero Asano Naganori Takumi no kami (1665-1701) prima del suicidio a cui era stato condannato, dedicato proprio alla struggente bellezza dei fiori di ciliegio:


Kaze saso bu
hana yori mo nao
ware wa mata
haru no nagori wo ikani tokasen.

I fiori di ciliegio portati dal vento non devono essere molto propensi a lasciare (l'albero). Cosa sarà del mio desiderio di assaporare la primavera?

Spesso, nella poesia giapponese classica, la neve e i fiori di ciliegio si ritrovano associati: come se i fiocchi che volteggiano nell'aria invernale e i fiori spazzati dal vento fossero un'unica immagine di suprema bellezza. Questa associazione ha, nella storia della poesia giapponese, una tradizione antica. Infatti se ne registra la presenza già nel Kokin waka shū in cui la tecnica del mitate, utilizzata magistralmente, favorisce l'incontro di due immagini antitetiche (perché proprie di due diverse stagioni), come i fiocchi di neve e i fiori di sakura. La tecnica del mitate, secondo la spiegazione di Sagiyama, è la sovrapposizione di due immagini visive, una reale e l'altra immaginaria...


4 commenti:

  1. Stento quasi a crederlo: che sia lo stesso blog... ;-)

    Potenza della Primavera!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì, caro Bklimt :) la Primavera colpisce sempre nel mio "segno" e mi rinnova... ho aperto le finestre e sono entrati tutti i fiori!!!

      Elimina
  2. Venire da te,é come entrare nel giardino dell'Eden , ,! Tutto é cosÌ bello ,sereno ,dolcissimo .Questo post é senplicemente meraviglioso !
    Grazie Anto ,sei molto brava
    Un caro saluto Bianca

    RispondiElimina

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