POESIE

sabato 22 marzo 2014

C'è una mia amica, una mia amica molto cara, che come me ha la passione della poesia. Vorrei postare qui una delle sue più belle...



X nome



Ditemi dell'autunno
voi poeti che ne sapete vedere la bellezza,
confidatemi cosa, oltre ai colori,
gioia di pochi istanti,
io possa amare,
spiegate ciò che brilla ai vostri occhi e negato ai miei,
scrivete quel che v'ispira e in me dispera.

Ditemi di profumi, di brezza,
di brividi improvvisi,
di suoni e rumori,
di brevi tramonti e notti precoci,
narratemi con enfasi di sagre di paese
ma siate convincenti,
perché il mio dubbio è immenso.

Vendemmiate il vostro sentire,
pigiatelo in parole mature e
versatene in abbondanza nel mio bicchiere
affinché, ubriaca di versi,
possa avviarmi con passo incerto
e innaturale allegria
verso la mia stagione.

Quando, a ebbrezza svanita,
non potrò più sottrarmi agli occhi dell'autunno,
d'una gentilezza vi prego,
con passi silenziosi giungete alle mie spalle,
con tocco lieve e amico chiamatemi,
poi chiamatemi ancora X nome
e ricordatemi che poi cambia stagione.

Bruna Rossini (pseudonimo Xdire)

venerdì 21 marzo 2014

Le métèque

bruma di vetro
sulla rada
all'imbrunire


in lontananza
ombre di vita 
sulla costa

straniero volto
dagli occhi  di nocciola
tu mi lusinghi
e la mia castità
si spoglia

oltre le prime
onde schiumose
infrante dagli scogli
immaginando
terre lontane ed altra vita

giovedì 20 marzo 2014

la tua mano candida



avrei voluto la tua mano ossuta

coi tagli della vita

qui sul mio viso

adesso




ora che stringe il mio di tempo

ed il futuro

è un passo avanti a me




la tua mano candida tra i miei capelli biondi

ora che le paure hanno occhi di civetta

e graffiano in silenzio




ora che tanto è il tempo senza te

mercoledì 19 marzo 2014

Emotional baby! Too cute!


L'ho casualmente trovato sul web e mi è sembrato strepitoso.
Di una dolcezza e di una tenerezza disarmanti... mi sono quasi commossa!!!






Attesa






Non ne ho contezza
eppure si avvertiva
quel filo d'ansia
che a volte ci taceva
nell'ascoltare fiacco
il buio efferato
d'un sole eunuco
che pure ci viveva
come riflesso luccicante
tra le foglie
stramazzate secche
dal gelo
finalmente morte

C'era la stasi
di uno stare assorti
mentre la nebbia
ne sollevava agli occhi
il triste sfarsi della loro sorte




mercoledì 12 marzo 2014

Di calle e fiordalisi



La calura
che tra rintocchi
di verità in vanità
accoglie salmastra
ai piedi dell'ulivo
frivolo e mancino
sta riposta
composta
come ombroso riposo
sotto il ramo sporgente
del gelso dalle succose more

Mani stanche
stringono ore
d'attesa in attesa
sfumando di forse
l'unica domanda di ogni sera

Perché

Le stesse mani
che sfiorano le calle
abbracciate ai fiordalisi
e il loro abbraccio
essiccato
fra le pagine roventi
degli accoglienti pensieri

Pensieri d'anima scapigliata
che con gli occhi
dipinge i sogni suoi


Dipinto "Attrazione" di Tranquillo Cremona 

sabato 8 marzo 2014

Perché la mimosa come fiore della nostra festa?


Mi sono sempre chiesta  il perché e chi avesse fatto tale scelta che trovo appropriata e sicuramente simbolica. La mimosa sboccia proprio in questi giorni, è delicata e forte e profuma, come pochi altri fiori, di primavera. Non ha un profumo prezioso, speziato, ma è un insieme infinito di delicatezza, freschezza: ci si sente un po' della rosa, una traccia di erba che spunta,  l'odore dell'acqua e poi, ha il colore del sole. Le foglie hanno una lato più scuro ed uno luminoso, come l'animo di noi donne.
Cercando sul web ho trovato la risposta.
Eccola:



Ma perché proprio la mimosa per celebrare l’8 marzo? Perché proprio i rametti dai pallini gialli dal profumo intenso e delicato? La mimosa, appartenente alla famiglia delle Mimosaceae, è il simbolo per eccellenza della Festa delle Donne, per via di un avvenimento storico tutto italiano. Nel 1946, su iniziativa delle attiviste Rita Montagnana e Teresa Mattei, l’UDI (Unione Donne in Italia), giunse a scegliere la mimosa, dopo un percorso alquanto complesso. Le donne preferivano l’orchidea, ma la Mattei, che l’anno dopo avrebbe fatto parte dell’Assemblea Costituente, per evitare la scelta ricadesse su un fiore costoso come quello, si inventò una leggenda cinese, raccontando che la mimosa rappresentava per quel popolo il calore familiare e il simbolo della gentilezza femminile, convincendo così il gentil sesso a propendere per i rametti. Una pianta pioniera, spontanea, scelta come simbolo della rivendicazione dei diritti femminili, come emblema della lotta per farli valere; facilmente reperibile proprio in questo periodo, poco costosa, con fiori luminosi, solari, apparentemente delicati, ma forti e rigogliosi… caratteristiche che, a ben vedere, sono tipiche di noi donne!




di Caterina Lenti

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