POESIE

domenica 24 maggio 2015

Eristica- Il Talismano






Per un sofisma
ho perso la saggezza
povera mia vita
che il cielo prodigo
m'aveva data

Ridotta è adesso
al vello nero
dell'ispida creatura
che per avventura
ho scorto
ai margini d'un greto
scevro di limpidi specchi
e rovinoso di pietraie aguzze

D'invenzioni mi salvo
e per fallacia di consistenza
reco con me
come un talismano appeso
il tuo sorriso
che svetta al di là
delle precarie cose
e s'innalza come
diafana creatura

domenica 10 maggio 2015

L'Arte della scrittura di Lu Ji: verità e saggezza dei grandi maestri (tratto da EPOCHTIMES)



L’Arte della Scrittura di Lu Ji, conosciuto anche con il titolo Wen Fu è il capolavoro dello scrittore cinese vissuto nel terzo secolo d.C. Nell'opera la letteratura è espressione della verità, legata allo studio dell’origine e degli antenati, che può non solo essere trasmessa attraverso le parole scritte, ma anche utilizzando le parole della musica, pittura, danza e teatro.

Wen, comprende il significato di arte anche se secondo in cinese, secondo il poeta e traduttore Sam Hamill, aveva un significato molto più ampio nel passato, che va dall'arte alla letteratura al figurativo, come espressione integrale.

Nello scenario di Lu Ji, lo scrittore è al centro dell'Universo e si nutre con le opere del passato, quelle che lui definisce i tesori dai quali nascono forma e contenuto per le nuove opere.

Il poeta sta al centro di un Universo, contempla l’enigma

e trae nutrimento dei capolavori del passato

Lu Ji parla del primo impulso prima di scrivere, che arriva dopo aver imparato a recitare questi classici e a cantare con la chiara virtù degli antichi maestri.

Quando studio le opere dei maestri osservo l’operare della loro mente

Certo, una lingua efficace e una parola carica di energia

Lo scrittore cinese raccomanda di ascoltare il sé interiore, la mente e lo spirito, che corre agli otto angoli dell’universo.

Soltanto allora la voce interiore può farsi chiara

mentre gli oggetti divengono numinosi

Travassiamo l’essenza delle parole insaporendone la dolcezza

é come andare alla deriva di un lago celestiale

e immergersi nelle profondità marine

Ne riportiamo parole vive

Per Lu Ji le parole non solo erano vive, ma avevano una immagine: si dovevano cercare tra quelle che non erano raccolte dalle generazione precedenti.

Lo studio delle opere classiche era molto importante nella formazione accademica cinese. Per ottenere un posto a corte ci si doveva sottoporre a severi esami. Con il passare del tempo i requisiti per le generazioni seguenti calarono.

Ad esempio, nella poesia, gli antichi studiosi cinesi imparavano a rimare in difficili combinazioni per esaltare le parole con un suono perfetto, che doveva, secondo Lu Ji, raggiugere l'anima di chi ascoltava. Invece nelle generazioni successive una volta che si è persa l'abitudine dello studio, i poeti utilizarono una prosa irregolare. Anche lo stesso Lu Ji scriveva poesie in prosa.

Quando intaglia un manico d’ascia con un’ascia

certo il modello è a portata di mano

Lu Ji inoltre ha sottolineato nell’Arte della Scrittura che il linguaggio deve essere efficace per avere un effetto reale sul lettore.

Ogni scelta è fatta con cura, dettata dal censo della misura

I pensieri scuri vengono offerti alla luce della ragione

Nel suo libro ha dato una serie di indicazioni per trasportare il lettore nel viaggio attraverso la scrittura. Il viaggio della scrittura può essere a volte facile e scorrevole, a volte arduo e faticoso, ma il consiglio dello scrittore cinese è di dire sempre la verità.

La verità è il tronco del’albero

lo stile dà un bel fogliame.

Emozione e ragione non sono due, occorre leggere ogni sfumatura del sentire.

L'autore spiega come in un piccolo angolo di un brano, si può trovare uno spazio infinito con un diluvio di parole vive, che possono illustrare il fondo della questione da trattare.

Dal non essere nasce un essere;

dal silenzio lo scrittore genera una canzone

Nel terzo secolo vi erano differenze di forma tra lo scritto, la lirica, la prosa, le elegie, i poemi mnemonici, il trattato, i memoriali e la dissertazione.

Benché ogni forma sia diversa, tutti si oppongono al male: nessuna offre licenza allo scrittore

Lu Ji stimava lo scrittore in grado di cogliere l’arte di intrecciare i suoni per trovare una lingua bella, vera e armoniosa.

Lo scrittore era poeta e anche un soldato, per tanto sapeva dare importanza nel rivedere quanto scritto.

Solo quando la revisione è precisa la costruzione regge solida e a piombo.

Nel suo libro parla di come essere originali e raggiungere una giusta forma, prima di arrivare al capolavoro e al terrore che può sorgere una volta compiuto.

La composizione deve commuovere il cuore come la musica di uno strumento multicorde

Non esistono idee nuove, soltanto idee in cui riecheggiano i classici

I cinque criteri dell’Arte della Scrittura sono la musica a buon ritmo, la quale deve avere armonia e portare una vera emozione che non fallisca nella sua missione. Deve avere anche una giusta misura ed essere fatta con una cura particolare.

Il falso musicista suona più forte per nascondere le imperfezioni.

I falsi sentimenti sono come uno schiaffo in pieno volto alla grazia...

...Lo scrittore offre la fragranza dei fiori freschi

un'abbondanza di germogli che sboccia.

(Dal libro L’Arte della Scrittura di Lu Ji editore Ugo Guanda, Parma (2002), con la traduzione di Anna Rusconi 8ISBN 88-8246-477-6 prima traduzione di Sam Hamill)

(questo è l'arcano)




Un vuoto improvviso
che trasale
come quando dormi e credi di cadere

Un rosso intenso
che colora
ad occhi chiusi
una musica vibrante

E' paura
o forse un'altra forma estranea
e più sottile
a cui si accorda
ogni mio tono

(questo è l'arcano)

Un rapido passaggio
tra i pensieri
d'un ombra
- l'esatto disconosciuto -
senza forma
sospeso
per un tempo eterno

Il dubbio
poi di cosa sia reale...
il sogno
in cui mi vedo vivere e morire
(e che mi sembra vero)
o il vero che allontano
come un sogno malriuscito...

lunedì 4 maggio 2015

Il leccio










C'è un vecchio Leccio
che pare morto
piegato sulla ritta
che dalla chiesa porta alla collina

Piegato
dalla vecchiezza saggia del tempo
morto
dalla furia giovanile
del vento

Dai rami
pudiche foglie
occhieggiano virginali
inchinandosi alla terra

Una luce
quasi solare
frugando in quell'ammasso
ridicolo e confuso
pietosa le colora

...per quelle anime verdi
anelanti l'azzurro
solo la pioggia
sazia d'acqua
gli spazi fra i sassi
e lì
rispecchia il cielo che le illude

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