POESIE

mercoledì 19 agosto 2015

Riflessione





Giro il verso del mattino


a Nord


dove è più fresca l'aria


e la luce più sottile


calma il respiro






L'impensabile


è un evento imperfetto


che accade quando non vorresti


nel mentre che il coraggio


t'ha dischiuso piano


il sorriso


d'improvviso


la solitudine


che credevi sconfitta


nuovamente t'accoglie






e lo sconfinato


si fa desolazione


e agli occhi bruciano le memorie


mentre ti sfianca


il buio abissale


che sorge dal basso orizzonte


degli eventi

venerdì 14 agosto 2015



Pitri nuostë, chi ssì 'ntu cieghë,


da jessë sintificàtë 'u nomë tujë.


Da venì 'u regnë tujë,


da jessë fattë 'a vilentata tujë.

Comë 'ntu cieghë, chissì 'nta terrë,

mi si ja dà a nuojë goj ë'u pan i tutt'i jurnë.

E mintë tavòtë a nuojë i diebbitë nuostë

comë nuojë i mintiemë tavòtë agli debitori nuostë.

E no mmi si portà a tentazionë,

ma mi si ja liberà d'u malë.

Amèn.

giovedì 13 agosto 2015

Finestra d'Agosto



Al di là dei vetri
un pianto
annodato alla gola
invano
chiede al silenzio
il dono di un suono
che non fosse lamento

Un pianto 
che mi tende la mano
e muovendo le dita
m'attrae

Cedo alla malinconia
dei paesaggi e ai vocalizzi
dei piccoli uccelli rapaci
che tra le rovine
il vento trattiene
auspicando il nostro ritorno

e cedo agli alberi

alle loro cime
intente a sfiorare
l'immenso del vuoto
oltre ogni plausibile luce stellare

mercoledì 5 agosto 2015

CONFESSIONE DI ALONSO CHISCIANO

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Giro nel mio deserto e stò tranquillo
ho solo il vento per barriera
Ah, che cavaliere triste
in realtà avevo dato il cuore
alla luna
e la luna l'ho barattata col temporale
e il temporale con un tempo ancor meno normale
e il tempo stesso con una spada
che mi accompagnasse
fuori dei confini di quello che è reale.

E più mi accorgo di amare l'ignota destinazione
più lungo sterpi e rovesci
non ritorno.

A me, a me, a me
una pazzia d'argento
al mio cavallo una pazzia di biada

Ah, come hai potuto pensare
di cambiarci la strada
che se la morte è soltanto un mare
vedi, mi ci tuffo vestito

Ahi, polvere delle mie strade
ah, scintille del mio mare inaridito
come hai potuto pensare
di spogliarmi proprio adesso
giro nel mio deserto e fa lo stesso

Per non scalfire il tuo senso morale
ma dentro
caro il mio ingegnoso narratore, dentro,
dentro è tutto un altro carnevale

Mi porto dietro latta, legni
l'antico arsenale
carambole di fantasmi io conservo
conservo pezzi di temporale
le chiacchiere sul mercato
che vergogna, che spavento
la normalità eterna

Risvegliarmi un'altra volta senza fiato
fra il pianto scemo del barbiere
e il sudore muto del curato
io qui vedo l'orizzonte
e faccio finta di accettare
le predizioni della scimmia che indovina
Io, tirar di scherma con la grandine, le dame.

Ah, che compagnie infelici
cavalieri di specchi, minestre di radici
dormo nella follia
e tutto il teatro con me

Ma senti che odore di carta e incenso
da una parte ti dico grazie
e dall'altra continuo
solo e senza corpo a scornarmi con il vento.









martedì 4 agosto 2015

la città amara ( a Matera)











La città amara
è quieta
[quieta è dir poco]
tace
par morta
mentre l'ultima luce
s'accende e rimesta
in un tempo felice

Ho scavato
le dita intrecciate
tra i rovi di tufo

Un regalo
alla vita

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