POESIE

sabato 23 luglio 2016

Aspetto




Aspetto, passano i treni, il caso, gli sguardi.
Ma io non voglio i cieli nuovi.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare.
Quale immensa novità tornare ancora,
ripetere, mai uguale, quello stupore infinito!
E finché tu non verrai, io rimarrò alle soglie
dei voli, dei sogni, delle scie.
Immobile.


Pedro Salinas


giovedì 21 luglio 2016

Una notte senza sonno




Lunga è la notte
adesso
che si è persa
in un gioco di specchi

Il duomo suona i rintocchi alle tre
e l'uomo al primo piano
sbatte il portone
andando a lavorare
alle quattro

tra l'una e le due il metronotte
scivola un biglietto
sbattendo la serranda
dell'assicurazione

alle cinque 
mentre l'aria è più fresca
il merlo sibila un richiamo

subito dopo mezzanotte
un gruppo di ragazzi
ridono sguaiati
e urlano nomi
sconosciuti

sono le sei
lo so
perché la bicicletta del dottore
cigola 
mentre lo accompagna
all'ospedale

sono le sette
dalle scale sale l'odore
del caffè


Il silenzio semina versi ovunque







Tutti i miei sogni

se ne stanno là

sul filo raro e prezioso

che lega

ma non stringe



E' l'emozione d'amore


che urla nel silenzio


ed è un bacio con la lingua


che oltrepassa la linea della bocca


ed arriva dritto al cuore


Il silenzio vale più delle parole

non si prostituisce

sulla bocca di tutti

rendendo ogni amore uguale

no

sull'amore si piega

l'amore protegge

s'insinua nei meandri profondi

(dove persino la poesia ha pudore)

e l'inonda di luce

martedì 19 luglio 2016

Spirale di Luna Calante





Ti dirò un segreto
che porto stretto chiuso nella mano

Un segreto mendicante
un cristallo brillante
che s'oscura di paura



Di ciò che vedi e scrivi
e leggi mentre scrivi
delle parole che non dici
dei tuoi gesti esatti
del tempo
che sempre più ti rassomiglia
che sempre più la sera
dalla tua finestra scorre o corre
in una nuova stagione di frutti
tra messi bionde o campi d'arare
o dell'onnipresente mare
che mi accoglie
che ti distoglie

Paura di una Luna oscura
che mi sporca gli occhi



Della verità
che sul fuoco sfrigola come acqua pura
(in apparente allegria)
mentre muore

sabato 16 luglio 2016

So che stai leggendo questa poesia




Adrienne Rich
Adrienne Rich


So che stai leggendo questa poesia
tardi, prima di lasciare il tuo ufficio
con l’unico lampione giallo e una finestra che rabbuia
nella spossatezza di un edificio dissolto nella quiete
quando l’ora di punta è da molto passata. So che stai leggendo
questa poesia in piedi, in una libreria lontana dall’oceano
in un giorno grigio agli inizi della primavera, deboli fiocchi sospinti
attraverso gli immensi spazi delle pianure intorno a te.
So che stai leggendo questa poesia
in una stanza in cui è accaduto troppo per poterlo sopportare,
spirali di lenzuola ristagnano sul letto
e la valigia aperta parla di fuga
ma non puoi andartene ora. So che stai leggendo questa poesia
mentre il metrò rallenta la corsa, prima di lanciarti su per le scale
verso un amore diverso
che la vita non ti ha mai concesso.
So che stai leggendo questa poesia alla luce
della televisione, dove scorrono sussulti di immagini mute,
mentre aspetti le ultime notizie sull’ intifada.
So che stai leggendo questa poesia in una sala d’aspetto
di occhi incontrati che non si incontrano, di identità con estranei.
So che stai leggendo questa poesia sotto il neon
nella noia stanca dei giovani che sono esclusi,
che si escludono, troppo presto.

So che stai leggendo questa poesia con la tua vista indebolita:
le tue lenti spesse dilatano le lettere oltre ogni significato e tuttavia continui a leggere
perché anche l’alfabeto è prezioso.
So che stai leggendo questa poesia in cucina,
mentre riscaldi il latte, con un bambino che ti piange sulla spalla e un libro in mano,
perché la vita è breve e anche tu hai sete.
So che stai leggendo questa poesia che non è nella tua lingua:
di alcune parole non conosci il significato, mentre altre ti fanno continuare a leggere
e io voglio sapere quali sono.
So che stai leggendo questa poesia in attesa di udire qualcosa, divisa tra amarezza e speranza,
per poi tornare ai compiti che non puoi rifiutare.
So che stai leggendo questa poesia perché non c’è altro da leggere,
lí dove sei approdata, nuda come sei.

Adrienne Rich

(Traduzione di Maria Luisa Vezzali)

da “Un atlante del mondo difficile, 1991”, in “Cartografie del silenzio (Poesie scelte 1951 – 1995)”, Crocetti, 2000


Chi era (chi è) Adrienne Rich



Nata nel 1929 a Baltimore, nel Maryland, Adrienne Rich fin da giovane inizia a scrivere (il primo libro viene pubblicato quando lei aveva solo 22 anni): la poesia non era solo musica, ma anche un mezzo di autodeterminazione personale. Scrivendo, cercava una risposta alle grandi domande della vita: “Chi sono io?”, “Che cos’è l’amore?”, “Che cos’è la verità?”. Negli anni ’50 si sposa con l’economista Alfred Conrad, da cui avrà tre figli.

Dai metri tradizionali, negli anni Sessanta passa a forme più aperte e sperimentali: questo mutamento coincide con le grandi proteste contro la guerra in Vietnam, con le rivendicazioni nei confronti del movimento femminista e di liberazione degli omosessuali. Nel 1974, riceve il «National Book Award for Poetry», accettato insieme ad altre due poetesse in nome di tutte le donne che vivono nel silenzio. Proprio in quegli anni, dopo la morte del marito, Adrienne si scopre omosessuale, e si unisce a Michelle Cliff, che resterà la sua compagna per tutta la vita. Con l’avvento della globalizzazione, i temi trattati nei suoi testi si allargheranno sempre più, e la poesia diventerà via via più dialogica: una polifonia di voci, le voci di coloro che vorrebbero farsi sentire, ma non trovano spazio nei grandi media.

Adrienne Rich credeva profondamente che l’impegno politico fosse necessario, per cambiare le storture di questo mondo. E non si trattava di un impegno ideale, teorico, ma di un’azione concreta, da svolgersi qui e adesso. Per questo, alla celeberrima frase di Virginia Woolf: “Come donna, non ho Paese. Come donna non voglio nessun Paese. Come donna, il mio Paese è il mondo intero”, rispondeva: “Come donna, io ho un Paese; come donna, non posso spogliarmi di quel Paese semplicemente condannando il suo governo, o dicendo tre volte ‘Come donna, il mio Paese è il mondo intero'”.

In questa vera intellettuale, una grande lucidità e un ragionamento filosofico rigoroso si coniugano a una forte passione. I suoi studi non erano mai disgiunti dall’attività pratica: l’impegno politico si riflette in lei anche nel comportamento quotidiano, nell’atteggiamento assunto tutti i giorni. Julia, la nipote di Adrienne, interviene solo per dare un breve spaccato di chi era sua nonna nel privato della casa: “Mi ricordo le nostre chiacchierate, parlavamo moltissimo. Fin da quando ero piccola, mi ascoltava in quanto essere umano, e mi parlava come se fossi già un’adulta. Aveva alte pretese su se stessa, sull’altro e sul mondo intero: era questa la sua più grande manifestazione di rispetto e amore”.

(Tratto da un articolo di Alice Facchini)

TI HA CHIESTO





Una ragazza ti ha chiesto: Che cosa è poesia?
Volevi dirle: Già il fatto che esisti, ah sì, che tu esisti,
e che nel tremore e stupore
che sono testimonianza del miracolo,
soffrendo mi ingelosisco della tua piena bellezza,
e che non posso baciarti e con te non mi posso giacere,
e che non ho nulla, e colui che è sprovvisto di doni
è costretto a cantare...


Ma non glielo hai detto, hai taciuto
e lei non ha udito quel canto...

Vladimír Holan


Traduzione di Angelo Maria Ripellino
da Una notte con Amleto, Einaudi, 1966

domenica 10 luglio 2016

archetipo









La mia ombra si confonde

e si raccoglie nella tua

Muovo la mano e vedo

la tua mano

muoversi in distanza

provo un passo

e vedo te

andare più lontano

L'ombra senza sorriso

non è mia né tua

è una sconfitta ingoiata

in quel perimetro scuro

dove tutto intorno si compie la luce

di un desiderio lontano




Post più popolari

W. Shakespeare SONNET116

W. Shakespeare SONNET116
Non sia mai ch'io ponga impedimenti all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. W. Shakespeare

J.W. GOETHE

J.W. GOETHE
Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole. Johann Wolfgang Goethe

Elenco blog personale