POESIE

lunedì 9 gennaio 2017

Eugenio Montale - Ossi di seppia



Forse un mattino andando in un’aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compiersi il miracolo*:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco**.
Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto
alberi case colli per l’inganno consueto***.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

Due lampi. Un prima e un dopo. E, nella sequenza, è delineata e fissata la condizione dell’uomo moderno per come appare a un soggetto consapevole della esistenza presente. Le verità ultime si sono dileguate e hanno lasciato il posto al vuoto. Ciò che vediamo ha il carattere di uno spettacolo illusorio (l’inganno consueto). Molti non si rendono conto di tutto questo. A chi sa non resta che tacere. 


(Giovanni Carpinelli)

4 commenti:

  1. ma il vero segreto è: il vuoto non è affatto una disgrazia; può essere una occasione di salvezza!!!
    Un abbraccio

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  2. il vuoto è ASSENZA.
    che sia l'assenza il principio,il motore per vivere?
    io non la vedo così..
    il vuoto ti toglie la PERCEZIONE ti te.e del mondo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è un vuoto apparente: oscuro a chi lo osserva da fuori. E'quello che riempiamo di noi, vivendo.

      Elimina

scripta manent

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