POESIE

martedì 3 aprile 2012

Vincent










Una decina di anni fa, durante un viaggio ad Amsterdam, visitai il museo Van Gogh.


La visita al museo non era una meta del viaggio, era la MIA meta del viaggio.


Conoscevo tutto di lui, la vita, le opere i suoi drammi, ma mai ancora avevo visto un suo quadro dal vivo. Nutrivo e nutro tuttora, un' ammirazione, un amore profondo per la sua arte. Quando si ama fortemente qualcosa, almeno per me, l'attesa dell'evento è la parte più affascinante e per questo avevo scelto di lasciare la visita al museo per l'ultimo giorno di vacanza. Volevo portare negli occhi i suoi colori come ultimo ricordo e per il più a lungo possibile.


Lasciai i mie compagni di viaggio e da sola, come ad un appuntamento d'amore, mi recai al museo.













Non so se la disposizione dei quadri oggi sia cambiata. Entrata al museo il primo quadro che ricordo di aver visto fu " I mangiatori di patate" e accanto, fra gli altri, il suo "Un paio di scarpe".


Ero emozionata, tantissimo, al punto da non provare sazietà di occhi. Sostavo davanti ad ogni quadro come cercando, in ognuno, un segreto. Un messaggio, un'interpretazione, un qualcosa di assolutamente mio.


Percorsi il primo tratto del museo senza mai guardarmi intorno, per paura di intravedere anzitempo ciò che, sapevo, mi avrebbe turbata.




In una teca i diari di Vincent, le Moleskine, le lettere a Theo.


C'erano gli schizzi di ciò che sarebbero poi diventati i suoi quadri, i tratti accennati, gli appunti. La sua vita.







D'improvviso, come un richiamo, sentii l'irrefrenabile impulso di voltarmi e, all'esatto opposto di dove mi trovavo, vidi il "Mandorlo fiorito" e accanto, sulla parete laterale il "Campo di grano con corvi" poco più in là uno dei suoi vasi di girasoli, "Vaso con quindici girasoli".


Provai un brivido di compiaciuta emozione. Ero lì ad un passo, ad un solo passo da quelle che nella mia mente erano lui, Vincent. Tutti i quadri di Van Gogh, sono rappresentativi di un periodo della sua vita. In ciascuno c'è la sua anima ed è praticamente impossibile scegliere quello o l'altro. Ma per alchimie sconosciute, il Mandorlo fiorito e Il campo di grano con corvi, sono quelle che la mia anima ha scelto.


Il mandorlo in fiore per il cielo fra i rami, il suo azzurro, la gioia che voleva trasmettere per la nascita del nipote e la nuova crisi che di lì a poco, lo avrebbe di nuovo sopraffatto, e il campo di grano per la forza emotiva che trasmette, come testamento artistico ed umano.


Ebbene sì, provai la sindrome di Stendhal, una brutta, bruttissima cosa!


Tutto un tremare, un batticuorare, un sudacchiare di mani. Distolsi lo sguardo come da un troppo sole accecante, presi fiato, mi concentrai su cose banali. Il colore del vestito della signora americana accanto a me, il volto rossastro, paonazzo, del suo attempato compagno. Tutt'altri colori mi dissi, sorrisi e, con calma, posai di nuovo lo sguardo a quelle meraviglie.


Era commozione la mia, commozione unita ad ammirazione per il suo genio, per la sua follia che ci aveva lasciato un dono immenso... la sua arte.


Tornata a casa scrissi queste parole...



"Vincent"


Dai campi d’Auvers
i corvi neri che sanno il presagio
mi indicano l’odore della disfatta
del tempo finito
mentre tra le mura di delirio
osservo



Ho paura
percepisco il tuo male



Fra le mie dita
il lobo reciso
sanguina giallo pazzia
talvolta il dolore
distoglie
da altro dolore


D'asciugate lacrime
di polvere colorata
mi svuoto
improvvisa divento pigmento
sgretolandomi
in trasparenza
m’impasto sulla tua tavolozza


T’imbratto le mani
mi spalmo di notte stellata
i suoni e i rumori
che fanno i colori
mi assordano gli occhi


Saluto l’angoscia
addio alla pazzia
allargo le braccia
i miei palmi sorridono
mentre son fiori
i tuoi girasoli
i miei occhi son cielo
il mio corpo di rami
di mandorlo in fiore


Di luce mi assolvo
del perché sono qui



M’asciugo di aria
divento di tela
appagata ed arresa
immobile
m’appendo


Ho trovato il mio posto


Tutto si placa
tranne il rimpianto
che il genio riposa
tra osanna crudeli
d’indegno
guadagno






" Non c'è il blu senza il giallo e senza l'arancione"


Vincent Van Gogh

















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