Il premio del Forum culturale libanese in Francia, al quale partecipò il poeta libanese Adonis e destinato a premiare le creazioni letterarie arabe, le è stato attribuito nel marzo 1998.
Questo libro è stato tradotto in spagnolo, in francese, in corso e in inglese (Gran Bretagna e Stati Uniti).
Molte sue poesie sono state tradotte e pubblicate in riviste, in spagnolo, francese, inglese, tedesco, italiano, corso e turco.
Il suo terzo libro “Ti guardo”, pubblicato originariamente a Beirut nel 2000 (e poi in Francia e in Spagna) è stato pubblicato nell'agosto del 2009 da Multimedia Edizioni (traduzione dall'arabo di Marianna Salvioli). Il suo libro "Les âmes aux pieds nus", pubblicato in Francia da Le Temps des Cerises è stato pubblicato col titolo "Anime scalze" nel 2011 dalla Multimedia Edizioni / Casa della poesia che nel 2014 dà alle stampe "Arriva nuda la libertà" (traduzione dall'arabo di Bianca Carlino).
La sua poesia è inserita nel volume "Non ho peccato abbastanza. Antologie di poetesse arabe contemporanee" (Mondadori, 2007).
Maram al-Masri ha partecipato a numerosi festival internazionali di poesia in tutto il mondo e per Casa della poesia nel 2004 a "Il cammino delle comete" e a "Sidaja", nel 2005 a “Napolipoesia nel Parco” e agli “Incontri di Sarajevo”. Nel 2007 e nel 2009 ha preso parte a "VersoSud", Reggio Calabria.
È stata ripetutamente ospite di Casa della poesia in letture e festival.
Maram ha così spiegato, in un’intervista a Samir Galal Mohammed del 2014, la chiave interpretativa della sua scrittura: «Scrivere è imparare a conoscere se stessi, nella propria nudità, nei pensieri più intimi. Scrivere, per me, è come morire davanti a una persona che ti osserva senza muoversi. È come annegare mentre una nave ti passa vicino, senza vederti. Scrivere significa essere quella nave che salverà chi sta annegando, è stare sull’orlo di una scogliera e aggrapparsi a un filo d’erba. Quando scrivo, il mio io è quello dell’altro, e questa convinzione mi aiuta a liberare me stessa, a mettermi a nudo. Tuttavia, far valere la mia poesia e cercare di meritare il corrispettivo titolo, mi mette in pericolo - è uno scandalo che implica tanta sofferenza». Lo scandalo della verità che, come il dolore, è spada piantata nella carne della vita, a separarla dall’effimero.
LE DONNE COME ME
Le donne come me
non sanno parlare;
la parola le rimane
di traverso in gola
come una lisca
che preferiscono inghiottire.
Le donne come me
sanno soltanto piangere
a lacrime restie
che improvvisamente
rompono e sgorgano
come una vena tagliata.
Le donne come me
sopportano gli schiaffi,
senza osare renderli.
Tremano di rabbia
e la reprimono.
Come leoni in gabbia,
le donne come me
sognano
di libertà…
DELITTO
Che
meraviglioso delitto
ho commesso?
Ho goduto
di un corpo
che mi ha donato
un fiume inebriante
e una ribellione di vita.
BUSSANO
Bussano.
Chi sarà?
Nascondo la polvere della mia solitudine
sotto il tappeto,
aggiusto il mio sorriso,
ed apro.
ANIME SCALZE
Le ho viste.
Loro,
i loro volti dai lividi celati.
Loro,
gli ematomi nascosti tra le cosce,
Loro,
i loro sogni rapiti, le loro parole azzittite
Loro,
i loro sorrisi affaticati.
Le ho viste
tutte
passare nella strada
anime scalze,
che si guardano dietro,
temendo di essere seguite
dai piedi della tempesta,
ladre di luna
attraversano,
camuffate da donne normali.
Nessuno le può riconoscere
tranne quelle
che sono come loro.
LUI HA DUE DONNE
Lui ha due donne:
una che dorme nel suo letto
e una che dorme nel letto dei suoi sogni.
Lui ha due donne che lo amano:
una che invecchia al suo fianco
e una che gli offre i fianchi
per poi occultarsi.
Lui ha due donne:
una nel cuore della sua casa
e una nella casa del suo cuore.
MARAM AL-MASRI, VOCE POETICA DI UNA FEMMINILITA' COINVOLGENTE.
RispondiEliminaIl più bel blog che abbia mai visto, Congratulazioni.
RispondiEliminaUmberto...! Grazie di essere passato di qui :)
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