Lunga fu la notte
che della digitale purpurea
mi nutrii d'essenza
nudi i piedi
e bianca d'anima svestita
m'incamminavo
incauta
dove la siepe divideva
il fu e l'adesso
e ne seguivo
con occhi ardenti
il profumo intenso
Credete non sapessi
c'avrei perduto
il senno?
Eppure quell'odore
e l'erba molla
santa di piovasco
presero di me
gli ultimi stenti
e nacqui così
fra barlumi irrequieti
di lampi lontani
l'amore è sempre un po' folle, senza misura per natura intrinseca!!!
RispondiEliminaUn abbraccio Anto