A mio padre che mi ha insegnato a ballare e che, se fosse ancora qui oggi, questa, la ballerebbe con me...
“Uno si separa insensibilmente
dalle piccole cose
come fan le foglie
che in tempo d’autunno
lasciano nudo il ramo
e infine la tristezza
è la morte lenta
delle semplici cose
queste semplici cose
che cadon dolendo
sul fondo del cuore
Uno torna sempre
nel suo vecchio posto
dove amò la vita
e allora comprende
come stan da assente
le cose che ha amato
Per questo muchacha
non partire ora
sognando il ritorno
perché semplice è l’amore
e le semplici cose
se le divora il tempo
Dimorati qui
nella luce solar
di questo mezzo giorno
dove troverai
con il pane e il sole
la tavola imbandita
Per questo muchacha
non partire ora
sognando il ritorno
perché semplice è l’amore
e le semplici cose
se le divora il tempo”.
Ciao Anto, certo che puoi, ho chiesto il permesso anche ad Antonio, grazie per volerle portare qui! Un abbraccio e grazie per la musica struggente di Capossela: grande raccolta!
RispondiEliminaSerena notte, un abbraccio