Lieti fiati appannati
da soliloqui incompresi
come tremori
come flebili respiri
D'inquietudine sereni
dolci come ricompense
brevi
come certe notti dense
Lo sguardo che si perde tra i canneti
della laguna che ricorda il mare
mentre la sera
che si attarda ad ascoltare
il desiderio muto di un amore
lascia l'odore di risacca tra le dita
e di nebbia sui risvolti dei cappotti
che hanno braccia tiepide da accarezzare
Entrare qui è come aprire un'antologia, per me. Quando ero studente amavo profondamente l'antologia e il termine stesso. Tenevo quel librone fra le mani come fosse la maniglia di una porta che stavo per aprire...se l'avevo sul banco o a portata di mano, mi ritrovavo sempre con una mano appoggiata sulla copertina, proprio come faccio quando sto per uscire e tengo la mano sulla maniglia perché non vedo l'ora di andare, ma qualcuno mi ferma per parlarmi. Entrare qui mi procura incredibilmente la stessa emozione. Ma dovrei dire uscire qui.
RispondiEliminaGrazie, un bacio.