un pianto
annodato alla gola
invano
chiede al silenzio
il dono di un suono
che non fosse lamento
Un pianto
che mi tende la mano
e muovendo le dita
m'attrae
Cedo alla malinconia
dei paesaggi e ai vocalizzi
dei piccoli uccelli rapaci
che tra le rovine
il vento trattiene
auspicando il nostro ritorno
e cedo agli alberi
alle loro cime
intente a sfiorare
l'immenso del vuoto
oltre ogni plausibile luce stellare
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scripta manent