Passeggiando per i blog spesso trovo "cose". A volte è l'occhio che non si sazia di una immagine o l'orecchio del suono di una musica sconosciuta. A volte, invece, sono singole parole, nuove, da imparare; a volte gruppi di parole, che sono storie, racconti, poesie. Li leggo, li rileggo, li ascolto, li guardo, ci penso su. Per alcuni di essi però, scatta il desiderio di appropriarmene. Un desiderio irrefrenabile di portarli via.
Stavolta è successo a questo post di Red ed alla foto del suo amico Antonio Andreatta.
Ho chiesto il permesso, (sono una ladra gentildonna) e sono in pace col mondo, sorridendo appendo le mucche e la poesia sulle pareti del mio blog.
Sfila sotto la neve
lento corteo di dame
occhi grandi e pazienti
ricordano la strada.
Ogni tanto dal fitto
di quei corpi pesanti
fra lo scuotere d'orecchi
che tremano
attenti a una voce più forte
fa capolino un muso
velato dal respiro,
mite nel riconoscere
la strada del ritorno.
Chissà se hanno davvero
la certezza del mondo
che passa loro accanto,
mobili campanili
al primo gelido vento.
Sembra che suonino a festa
nel loro lento andare.
Un riparo li attende
alla fine del giorno
e un inverno di veglie
solitarie
senza fiabe e rosari.
red
È un grande onore, per le mie stentoree parole, vivere sulla tua pagina, accolte fra i tuoi pensieri. Grazie di cuore. red
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