Mi ribello
Alla rotondità del mondo
alla bontà senza misura
al lumicino acceso
alla molliccia stretta di mano
che accompagna un falso sorriso
Spacco tutti i vetri
voglio punte aguzze
unghie come artigli
Voglio chiudere l'inetto
fra le pagine d'un saggio di Alberoni
Ho mille occhi aperti
e voglio occhi sulla schiena
sulle mani
e occhi da spalancare
e occhi truci
da roteare come code
di demone infernale
Faccio strage
di lettere accentate
é à
e delle parole che ne sono depredate
perch
verit
Brucio ogni tramonto
ogni alba
i mezzodì
i mezzi sì
i siamo tutti uguali
Spacco la tonda luna
del plenilunio
e salvo
(solo per le punte)
gli altri quarti
ci appendo il mio riposo
i miei quadri a chicchi di riso
le A del mio nome
(che per fortuna sono solo due)
Mi soffio dentro e volo
e con me tutto va e vola
e il vento
che si chiama Libero
mi porta con sé lontano
e la mia vita
finalmente
vola
vola vola
In alto
più in alto
ancora
dall'alto...
vedo il mare
cado e per lui cedo
Resto in ginocchio
allargo le braccia
senza più volare
Nessun commento:
Posta un commento
scripta manent