A me capita che fino dal mattino
mi porto dentro le parole
anzi il loro suono
senza più significato
e chiamo lupo il gatto del vicino
e dico amore ad uno sconosciuto
Guardo la luna cercandone il calore
e leggo sulle stelle
racconti di vite ignote
come se fossero
le stelle
pagine cancellate
e va da sé che l'urlo
d'un treno che sferraglia
mi appare come un grido soffocato
e se cammino lungo l'orizzonte
[che chiamo il mio presente]
salgo dove s'impenna la cima e là
altro non vedo
che il cuore acido della vallata
così rosata di fiori
che chiamo Primavera anche l'Autunno
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scripta manent