l’inettitudine alla vita
dentro l’aria rarefatta dei pensieri
dissipa il mio io che cerca
e non trova pace
se fossi la foglia accartocciata
che t’incuriosisce nella forma del suo morire
o solo fossi nascosta fra le cose tue
come quel fiore che hai curato
ecco lì
resterei a memoria
e sarei la tua malinconia del suo sfiorire
maternamente beffarda è la natura
stordisce di troppo sole e acceca d’azzurro intenso
l’eterno bisogno d’amare
un io semplice che si consuma
nell’incapacità virulenta di non credere
che ogni linea diventi cerchio
che ogni giustizia abbia un nome
e che ogni compimento si compia
persino
il mio
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scripta manent