POESIE

mercoledì 26 settembre 2012

Ballata delle madri

Mi domando che madri avete avuto


.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d'esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?

Madri vili, con nel viso il timore
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti in un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.
Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.

Madri mediocri, che hanno imparato
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
Madri mediocri, che non hanno avuto
per voi una parola d'amore,
se non d'un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v'hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.

Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l'antico, vergognoso segreto
d'accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.

Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità, lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità d'avvoltoi!

Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
- nel vostro odio - addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
E' così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.



Pier Paolo Pasolini







martedì 25 settembre 2012

Massimo Gramellini




Torinese di sangue romagnolo, è giornalista e vicedirettore de La Stampa.
Da anni scrive quotidianamente un corsivo sulla prima pagina in taglio basso, intitolato "Buongiorno", dove commenta uno dei fatti principali della giornata.
Inoltre gestisce la rubrica della Posta del cuore sull'inserto settimanaleSpecchio.
Collabora inoltre con la trasmissione televisiva di Rai Tre Che tempo che fa.
Ha pubblicato, tra l'altro: Colpo Grosso (con Curzio Maltese e Pino Corrias), 1994; Compagni d’Italia, 1996; Buongiorno, 2002; Granata da legare, 2006;Cuori allo specchio, 2008; L'ultima riga delle favole, 2010; Fai bei sogni, 2012.




Incipit di "FAI BEI SOGNI"

Come ogni anno, l'ultimo dell'anno sono passato a prendere Madrina per accompagnarla dalla mamma.
Madrina è un legno antico ben conservato. Vive da sola in una casa piena di luce, dove legge libri gialli e chiacchiera con le fotografie incorniciate di suo marito. Ogni tanto cambia mensola e parla con la foto della mamma, principalmente di me.
Suppongo le taccia le informazioni più scabrose. Che ho avuto due mogli, sia pure una alla volta. E che non ho poi fatto l'avvocato.
Mentre la aiutavo a infilarsi il cappotto, e' stata lei a portare il discorso sul romanzo che le avevo regalato a Natale.
«L'ho finito stanotte...»
«Ti e' piaciuto, anche se non e' un giallo?»
«Certo, lo hai scritto tu.»
«E le pagine che riguardano la mamma?»
«Appunto di quelle volevo parlarti.»
«Sono le uniche autobiografiche. Ci ho messo un pezzo della mia storia lı' dentro.»
«Sei sicuro che sia la tua storia?»
«Perche'... non lo e'?»
«Non e' andata proprio cosı'... Caro il mio ragazzo, avrei una cosa da darti.»
L'ho vista armeggiare con chiavi da gnomo intorno ai cassetti del como'. Fra le sue belle mani piene di nodi e' spuntata una busta marrone.
Me l'ha consegnata con un tremolio nella voce.
«Dopo quarant'anni sarebbe ora che qualcuno ti dicesse la verita'.»




Incipit di "L'ULTIMA RIGA DELLE FAVOLE"

Arianna era esattamente il genere di ragazza di cui avrebbe potuto innamorarsi. Doveva darsela a gambe e sparire, prima che fosse troppo tardi.
Mancava meno di un'ora all'appuntamento e al solo pensiero starnutì. Ecco, l'avrebbe chiamata per comunicarle che un raffreddore contagioso impediva al suo naso di cenare con lei.
Rianimò una banconota che moriva di solitudine in fondo alla tasca dei pantaloni. Aveva scarabocchiato sul margine un numero di telefono con la sua grafia da gallina, ma nel comporre le cifre ebbe un'esitazione fatale e l'apparecchio gli squillò fra le mani.





CITAZIONI

L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.

La rovina non sta nell'errore che commetti, ma nella scusa con cui cerchi di nasconderlo.
La vera scelta non è mai tra il fare una cosa e il non farla. Ma tra il farla o non farla per coraggio oppure per paura.
Se vuoi fare un passo avanti, devi perdere l'equilibrio per un attimo.
L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti.
Nessuna donna si innamorerà di te perché le leggi una poesia, ma lo farà se nel leggerla la guarderai con passione.
Se vuoi gratitudine, compila una lista di ciò a cui sei grato. Attira la fortuna chi si rende conto di quella che ha già.
Le leggi dell'amore sono matematiche, ma il desiderio frustrato detesta avere torto e c'è sempre un'eccezione in affitto per i cuori disperati.
La persona giusta è un premio, non un regalo. Quando le forze dell'universo sembrano cospirare contro di noi, non lo fanno per dissuaderci dall'obbiettivo, ma per renderci consapevoli della sua importanza.
Una persona non diventa giusta solo perché tu lo desideri.
Ma ogni volta che si perdeva guardava le stelle e prendeva coraggio.

Al di là dei sogni






Ho sciolto qui 
i nodi delle mie parole
spogliandomi
mostro le ferite
una ad una
lenite
da lacrime sincere

a lui che mi ha solcato il cielo
e reso
svelato ogni pensiero
che tesse il bozzolo
e crisalide mi sceglie
a lui io chiedo
di vestirmi il sogno
con trappole fra i rami
sì che io possa non fuggire mai

a lui che amo
come la paura
al primo d'ogni volo
come il verde aspro di una gemma
che diverrà bocciolo
come ogni arsura
ed ogni fonte che la spegne
a lui chiedo
il luccicare blu
dell'ultimo tramonto

lunedì 24 settembre 2012

(due chiacchiere) su: Paradiso amaro





Ieri ho visto un film.
Un film talmente bello da farmi decidere di scriverci su:

Paradiso amaro ( The Descendants)
Regia di Alexander Payne
Tratto dal romanzo di Kaui Hart Hemmings "Eredi di un mondo sbagliato"

Candidato a 5 degli oscar più prestigiosi, per il 2012; vincitore quale miglior sceneggiatura non originale


A parte Clooney che di bellezza ne ha da vendere, e fascino e bravura .. ok ok basta così.
A parte l'indiscutibile Clooney, dicevo, il film ha una colonna sonora stupenda, scenari da favola e una trama coinvolgente. Si svolge nelle isole Hawaii e non a caso, la bellezza dei luoghi, il nostro immaginarvi la  vita come in una sorta di  paradiso terrestre, crea il contrasto con la narrazione della storia. Una storia apparentemente ordinaria, che ondeggia tra dolore e tradimento e scoperta di nuovi valori, o meglio di riscoperta di certi valori.  Un film che stimola riflessioni profonde e non si esaurisce con la scritta : The End.

Da non perdere!!!











sabato 22 settembre 2012

Scherzo di Primavera




Nel gioco dell'anello
ho perso un giorno

Giammai saper vorrò la fine della storia!

Seduta sulla panchina
di un parco a tinta settembrina
guardo le nuvole eteree e inconsistenti
candide muse di pensieri aulenti
d'improvviso farsi indecenti

Languidi baci
abbracci audaci
volto lo sguardo presa dal pudore
sbirciando esterrefatta quell'amplesso
tra la nuvola rosa bassa sul tramonto
e il nero nembo col fuoco di Sant'Elmo
riflesso nel laghetto

Saranno scherzi della Primavera
penso guardandomi d'attorno
cercando approvazione da chi mi stava intorno
ma solo sguardi assenti
e pochi flebili sorrisi spenti

Il cielo ormai cupo
esplode un tuono
di un lampo lontano

La nuvola rosa si è persa
in un amore sognato invano

mercoledì 19 settembre 2012

Mi sono cercata fra le dita



E' stato un sospiro
forse uno sbuffo dell'anima
a svegliarmi stanotte
lasciandomi a vagare

Ho visto la mia fine
dove tutto ebbe inizio
e gli occhi del serpente
mordersi la coda
traghettando oltre le mie ciglia

Mi sono cercata fra le dita 
nella realtà stupita
di tanta fantasia

Là sta la mia pace
nel cuore candido del giorno
solo e dissolto
confuso 
fra l'albore e l'imbrunire

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Non sia mai ch'io ponga impedimenti all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. W. Shakespeare

J.W. GOETHE

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Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole. Johann Wolfgang Goethe

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