POESIE

venerdì 2 dicembre 2011

Di labbra tinte scure dalle more


Amavo l'autunno


di quell'amore quieto

sazio di occhi e docili pensieri d'abbandono
in lui cullavo la mia mano
figlia serena d'un presagio felice
tratteggio rosa tenue
aggrappato al chiarore
d'un orizzonte ammaliato di follia
lucore incerto
di lacrime e sorrisi



e dell'inverno
l'attesa
del Giugno d'amore
di labbra tinte scure dalle more
del mare a separare
tra i sassi
i fichi dalle spine


salgo sulla memoria
e lì m'adagio


-null'altro c'è-
ove io possa stare

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