Non nutrire
i demoni
dell'ego
non farne cura
delle tue fragilità
i demoni
dell'ego
non farne cura
delle tue fragilità
Ogni assalto è un brandello
un lembo vitale
non assolto
al naturale trionfo
coscienza sensibile
Postilla che
in distico s'apre
ma langue
morente
come utero vuoto
un lembo vitale
non assolto
al naturale trionfo
coscienza sensibile
Postilla che
in distico s'apre
ma langue
morente
come utero vuoto
gli ultimi versi mi ricordano lo sforzo di quel Titano che subì l'ira di Giove e fu costretto a una eterna sadica punizione..
RispondiEliminaaveva fame le mele erano vicine faceva per afferrarle...ma queste si ritraevano..
così puntualmente...inesorabilmente..
Una lettura interessante di questi versi. Siamo titani senza poteri e condannati alla lotta incessante per essere migliori con le sole nostre forze. Bentornata tra le mie pagine. :)
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