Sul blog di Paolo ho trovato questo suo post che mi ha lasciato tanta divertita riflessione.
Con il suo consenso lo riporto qui per condividerlo con voi...
Ciao a tutti Antonella
http://paolo-ilvecchio.blogspot.it/
Vecchiezza è..........
Mi fanno ridere quelli che mi dicono che non sono poi mica così vecchio a settantacinque anni quasi settantasei via ci sono molti più vecchi...guarda Berlusconi, Napolitano....
Invece a settantacinque quasi settantasei sei vecchio.
Guardi indietro e trovi amici morti. Una schiera, una teoria, una processione: morti.
Ti guardi accanto e non trovi più la tua vecchia ragazza che ti portavi per mano.
Guardi avanti e sai.
Ho trovato una buona definizione di vecchio:
Chi ha cinque anni di speranza di vita e lo sa.
Sì, questa mi pare buona. Però è bello esserlo senza smanie o terrori, placidamente.
Questa placida vecchiaia senza rimpianti e senza rimorsi è un bel premio in attesa di verificare il futuro, perché non è poi certo che finisca tutto " con l'ultimo scurreggino"
come diciamo noi maremmani vecchi.
Ci possiamo fare anche due risate con un Vecchiezza è......
-Vecchiezza è:
tornare in banca a rinnovare la carta di credito e scoprire di averla rinnovata il giorno prima.
-Vecchiezza è:
dimenticare le chiavi di casa e pisciarsi addosso.
-Vecchiezza è :
non raccogliere cosa cade: troppo faticoso.
-Vecchiezza è:
trovare come tutto si sia fatto pesante, robusto, ostile.
-Vecchiezza è:
non riuscire ad aprire il pacchetto di crackers.
-Vecchiezza è:
andare a vedere quattro volte su Google come si scrive crackers.
Ed ecco gli immortali versi dell'inno alla Festa delle Matricole ( in latino, con traduzione )
Gaudeamur igitur
iuvenes dum suuuumus!
Post iucunda iuventute
in molesta senectute...
Godiamo sempre
finché siamo giovani
Chi non gode nel tempo giocondo
Quando è vecchio lo piglia nel c........
Terminerò con una mia poesia semiseria:
Viene la Morte da me ogni mattina
giusto per fare insieme colazione.
Ha gli occhi grigi pieni di attenzione
mentre gira il caffè nella tazzina.
Bella donna la Morte, la miseria!
niente ossa o ciarpame, veste bene
e non fosse pel cipiglio che si tiene
la diresti una femmina in carriera.
Mi guarda fisso e invariabilmente
prima di prendersi di gusto il caffè nero
mi fa : ti piglio di sicuro, cavaliero.
Gira le spalle e se ne va silente.
O sora Morte, non ti sprecare tanto
me lo sono segnato il memorare.
Lo so che nullo omo po’ scappare
Come dice Francesco tanto santo.
Pero’ una promessa vera te la faccio
Visto che rompi il cazzo ogni mattina:
Mi trovo una bimba amorevole e carina
E insieme ti freghiamo lo sghignazzo.
( eh? niente male! )
Paolo
POESIE
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Molto ironico... andrò a trovare questo Paolo.
RispondiEliminaBuona serata Anto :)